La Cassazione chiarisce che quando un padre per una vita intera si disinteressa dei bisogni morali e materiali del figlio, commette quello che si chiama illecito endofamiliare permanente.
La Cassazione affronta la complessa tematica della vicenda di un padre che da sempre rifiuta il figlio, che a quarant’anni di distanza ottiene il risarcimento dei danni sofferti per una vita intera.
Il figlio infatti chiama in giudizio il padre, reclamando i danni a lui spettanti per violazione degli obblighi genitoriali. Il giudice di primo grado rigetta la domanda, il figlio appella la sentenza, ma anche in questa sede le sue istanze vengono respinte.
Il figlio decide a questo punto di far valere le sue ragioni avanti la Corte di Cassazione.
Tra i vari motivi, quello più importante riguarda l’impossibilità per il figlio di proseguire gli studi a causa delle sofferenze patite per l’assenza della figura paterna.
Inoltre la Corte rileva che l’omissione del padre nei confronti del figlio è durata più di 40 anni.
Il motivo sopra citato riguarda la natura istantanea o permanente dell’illecito endofamiliare, rilevante per appurare la prescrizione del diritto fatto valere del figlio. Sul punto la Corte, dopo aver ribadito il diritto di ogni figlio ad essere mantenuto, educato, istruito e amato dai propri genitori, chiarisce che il danno endofamiliare non può qualificarsi come generato da un fatto istantaneo. La prescrizione quindi decorre da quando si verificano le condizioni necessarie come il ritrovamento del genitore a cui chiedere i danni.
Questo perché “in tema di prescrizione del diritto al risarcimento del danno da fatto illecito, nel caso di illecito permanente, protraendosi la verificazione dell’evento in ogni momento della durata del danno e della condotta che lo produce, la prescrizione ricomincia a decorrere ogni giorno successivo a quello in cui il danno si è manifestato per la prima volta, fino alla cessazione della predetta condotta dannosa”.
La Corte ritiene quindi fondata la domanda, e accoglie le richieste del figlio, condannando il padre al risarcimento del danno nei confronti del figlio per la sua assenza durata per più di quarant’anni.