Anche se la madre non è d’accordo, il giudice può comunque decidere di far pernottare il figlio a casa del padre, prevedendo delle modalità graduali di inserimento del minore nella nuova abitazione del papà.
E’ stato disposto dal Tribunale di Trieste con sentenza del 5 settembre 2018, quindi molto recente, disattendendo le richieste della madre, la quale non voleva che lo stesso pernottasse presso l’altro genitore prima del compimento dei tre anni di età.
Per questo Tribunale, il collocamento del minore deve essere disposto dando adeguato spazio a entrambi i genitori e tenendo conto in via prioritaria dei loro impegni lavorativi.
Per il resto, considerando l’età del piccolo, ormai svezzato e quindi non più del tutto dipendente dalla madre, e in assenza di elementi concreti nel senso di un’inadeguatezza del padre, è opportuno disporre una regolamentazione del collocamento che preveda l’introduzione dei pernotti immediata.
Nel caso di specie quindi, il Tribunale ha deciso che sino a marzo 2019 il figlio pernotterà dal papà solo un giorno a settimana, che aumenteranno con l’innalzamento dell’età del figlio.
Vista la forte conflittualità, per le questioni di ordinaria amministrazione la responsabilità genitoriale sarà esercitata dai genitori separatamente nei periodi di permanenza del minore presso ciascuno.
Però, se le scelte prese senza l’accordo siano fonte di spese straordinarie, di queste si farà carico interamente il genitore che ha
preso la decisione.